L’ARTE DEL CONTATTO

Le mani  rappresentano quella parte del corpo umano che caratterizza l’essere umano nel mondo animale, nonché lo strumento congenito che ne ha permesso il suo sviluppo culturale, economico e sociale. Con le mani si crea e si distrugge, si prende, si lascia, si stringe, si impugna, si molla, si tocca, si preme, si sfiora, si accarezza….

 Le mani rappresentano lo strumento di azione più formidabile che si possa conoscere che oltre a percepire caldo e freddo, liscio o rugoso, ecc..permettono di compiere manovre ed operazioni molto complesse. La  loro precisione può raggiungere livelli straordinari e la loro sensibilità crescere a tal punto da riuscire a maneggiare magistralmente strumenti complessi come gli strumenti musicali che a loro volta sono stati costruiti da mani di sapienti maestri liutai.

Questa appendice tipicamente umana può essere considerata la base della vita umana come la conosciamo. Con le mani si suona, si costruisce, si scrive. Nelle mani risiede uno dei 5 sensi: il tatto.

Le mani maneggiano la penna, i pennelli, battono la tastiera di un computer, come sto facendo in questo momento, possono compiere infinite operazioni.

Per rientrare nel tema di questo sito: Le Mani possono massaggiare.

Con le dita delle mani si può arrivare a “sentire” e “vedere” cose che le orecchie non sentono e gli occhi non vedono.

Quando le mani si pongono sulla pelle — il confine del corpo con il resto del mondo — il contatto crea degli effetti che mutano in funzione delle forza, della consapevolezza, delle conoscenze, dell’energia e l’intenzione di quelle mani.

LAO TZU

Quando le mani fanno della pelle del corpo umano il teatro delle loro manovre di massaggio si possono provocare benefici psicosomatici straordinari che possono andare ben oltre il semplice rilassamento del distretto muscolare massaggiato.

Quando il massaggio è eseguito con consapevolezza, pas
sione, amore e rispetto dell’altro diventa un’arte, l’Arte del Contatto Umano appunto.

“Quando tocchi qualcosa con profonda consapevolezza, tocchi ogni cosa”

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